lunedì 10 marzo 2014

Dead Set: lo Spettatore Occasionale, gli Zombie (o Diversamente Vivi), Merry Fucking Christmas

Non so che rapporto abbiate con gli zombie (a  me stanno simpatici, per dire), non so nemmeno se ne tenete uno in casa legato a una PlayStation, non intendo mettervi a disagio se siete appena stati morsi e state cercando di evitare che i vostri amici vi impallinino nel cranio per non essere masticati e soprattutto non ho nessuna intenzione di iniziare una crociata contro i non morti. 
Dimenticavo: World War Z è una [white noise] molle e puzzolente, insensata, priva di sangue e con i morti viventi più anonimi che si siano mai visti sul grande schermo.
Cioè, è così una [white noise] che mi fa quasi rivalutare Io sono leggenda, che era una bella cagatella pure lui. Ma forse sto esagerando (e divagando).
Appurato il fatto che nessuno dei presenti ha pregiudizi nei confronti dei diversamente vivi, vorrei parlarvi di una miniserie british che si occupa delle carcasse mangiacristiani di cui sopra, squisitamente retro nel plot, con qualche timida concessione ai non morti centometristi cari alle ultime pellicole che li pubblicizzano e una riscoperta del valore "sociologico" della metafora che sta alla base del concetto stesso di morto vivente.
Tale opera dell'ingegno umano è intitolata Dead Set e, lasciatemi dire, è una bomba. 
BOOM.
La trama? Poco prima della messa in onda dell'ennesima puntata del Grande Fratello (english version), una "epidemia" si diffonde per il Regno Unito. Le persone muoiono, poi si risvegliano, poi ti vengono vicino e tu dici: Wow, ho fatto colpo. Poi ti staccano un orecchio e capisci che no, non hai fatto colpo, sei solo diventato la loro cena.
Tecnici e occupanti della casa del reality si ritrovano asserragliati all'interno del Set, senza informazioni su ciò che sta accadendo, assediati dai diversamente vivi e impotenti di fronte alla minaccia che sembra sul punto di sterminare il genere umano. Riusciranno i nostri eroi a venir fuori da questo bordello?
Seguiranno spoiler.
Siccome è da poco passato Natale, mi sento di farvi dono del primo episodio.


Che dire? Gli inglesi confezionano un prodotto raffinato e ricco di riferimenti alla culura Pop degli anni duemila. Grande Fratello, la società dell'immagine, la massificazione degli individui, la reificazione dell'umano, antani, il dissidio insanabile tra apparire ed essere, le supercazzole, insomma un mondo di contenuti sorretti da una struttura tecnica di primo livello.
Voglio dire, la regia è generosa e mai scontata. Gli attori sono adeguati e riescono a regalare momenti ora toccanti, ora disturbanti, ora sanguinosi.
Uno dei topoi del cinema di zombie -a mio modestissimo avviso -è l'impossibilità del lieto fine. Qualunque sia il punto di vista scelto dal narratore, è impossibile che un mondo, all'interno del quale la legge di separazione vivi - morti cessi di esistere, possa continuare semplicemente a essere. Tale concetto, tale assoluta dicotomia sta alla base di ogni sovrastruttura culturale umana; la religione stessa (nelle sue molteplici forme) si fonda su tale principio. Se tu lo scardini, fai saltare tutto di conseguenza.
Fatta salva la premessa di cui sopra, ne consegue che non può esserci un lieto fine, in qualsiasi forma lo si voglia intendere.
Dead Set non fugge questo principio di base e regala -SPOILER- un finale in linea con il pensiero dello Spettatore Occasionale.
Ora procedo con -SPOILER- totali.
L'infezione che dilaga per Londra e per il mondo non può essere né controllata, né arrestata. I nostri protagonisti, asserragliati all'interno della casa del Grande Fratello british se ne rendono conto e tirano a campare. Quando il gruppo prende la decisione di lasciare il rifugio per andare altrove, in cerca di aiuto, vettovaglie, cibo, cazzi e mazzi, ciò a cui vanno incontro è lo sfaldamento totale della loro incerta unione. Paura, ipocrisia ed egoismo condannano i superstiti a morte. Non c'è salvezza dagli zombie, perché non c'è salvezza dall'essere UMANI. Il produttore del Big Brother, che incarna la deriva di individui ammalati di potere, condanna se stesso e gli altri alla morte, in un maldestro tentativo di fuga. Ciò che segue, il vero e proprio finale, è la resa di fronte all'inevitabile. Tutti diventano zombie. Non c'è più frenesia, non c'è più caccia, non ci sono più banchetti di carne umana, solo movimenti lenti e trascinati, sguardi vacui e una fascinazione per le cineprese che travalica il confine della morte.
Apparire non significa essere, essere soltanto per apparire significa morte.
Se non è un finale amaro questo, che cosa diamine volete da me?
In ogni caso, concludo con un ritardatario augurio di Buone Feste. Ok, non è la serie più Natalizia e festaiola del mondo, ma merita d'essere vista. Se volete rimandare a gennaio, tipo dopo il sei, per me va bene.
Però guardatevi Dead Set. Merita sul serio.
Prossimo appuntamento con lo Spettatore Occasionale entro breve.
Con Breaking Bad.
Breaking Bad è LA SERIE TV. 
Punto.
Ma è anche qualcosa di più, qualcosa di meglio, e molto altro ancora.
Stay tuned!
O vi mando degli zombie sotto casa!

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