venerdì 29 novembre 2013

Lo Spettatore Occasionale vuoi dire fiducia: SPOILER su John il Rosso in arrivo!

Come molti di voi certamente ben sapranno, quest'anno ci sono stati una grande moria delle vacche (pausa) e, pochi giorni fa, l'episodio numero otto della sesta stagione del serial TV intitolato The Mentalist

Ehi, dove diavolo è il mio [OMISSIS]? Senza il mio [OMISSIS] non posso sconfiggere Red John!


Siffatto episodio aveva l'ingrato compito di mettere la parola fine alla lunghissima saga di John il Rosso, nemesi di Patrick Jane e Villain carismatico della serie.
Dopo sei anni di peripezie, approfondimento dei personaggi, episodi mediocri, episodi affascinanti ed episodi così così, si è giunti a conoscere la verità sul cattivone. Giova ricordare che codesto losco individuo nel corso della serie è riuscito a mettere in piedi una rete criminale mica da ridere, con infiltrati nelle forze dell'ordine, in politica, nei servizi segreti, ovunque. Ha manipolato le persone a proprio piacimento, per giocare con Jane un'estenuante partita a scacchi durante la quale sono state sacrificate pedine importanti per il nostro amato mentalista biondiccio. Un novello Moriarty, sempre un passo avanti rispetto a tutti quanti, sveglio, astuto, pericoloso, contrapposto all'adattamento moderno di Sherlock Holmes incarnato da Patrick. Un genio, in poche parole, a criminal mastermind.
È riuscito Bruno Heller, autore di The Mentalist, a concludere degnamente la faccenda, confezionando un ultimo atto intrigante e adrenalinico, restituendo a Red John la dimensione epico-tragica che dovrebbe appartenergli?

SPOILER

Vaffanculo, Bruno Heller.

SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER
Se volete gustarvi la sorpresa, smettete di leggere. Inviate una raccomandata al vostro provider Internet per disdire l'abbonamento, sotterrate lo smartphone, andate a vivere in un capanno in alta montagna e cessate di comunicare con chiunque. Poche ore dopo la messa in onda negli USA dell'episodio, la rete era già piena di informazioni sull'identità dell'uomo di malaffare che a suo tempo aveva ucciso moglie e figlia di Jane; sappiate che lì fuori ci sono mille sirene pronte a tentarvi.
Ritenetevi avvisati.
Ora procedo.
John il Rosso è...

SPOILER
Lo sceriffo McAllister.

Giustamente mi farete osservare che era (apparentemente) morto al termine della puntata numero sei, al che io vi risponderò Agatha Christie e la chiudiamo lì.
Altri mi sottoporranno il quesito: Chi straminchia è lo sceriffo McAllister
È un tizio che compare in alcuni episodi, sin dalla prima stagione. Fa lo sceriffo ed è abbastanza anonimo.
Passiamo sopra alla mera questione identitaria della nemesi di Jane e domandiamoci se vi sia epicità nella rivelazione, nell'incontro, nello scontro e nella soluzione.
La risposta è:

L'arma con la quale l'Eroe sconfigge il Cattivo: il temibile Piccione.


SPOILER
Vaffanculo, Bruno Heller.
No. Epicità non pervenuta.

Dopo sei anni (72 mesi, 312 settimane, 2.190 giorni ) io mi aspetterei un minimo di calma nel pianificare un finale decoroso; non ho fretta, Bruno, vai tranqui, pigliati il tempo che ti serve. Fai succedere le cose con logica e con partecipazione. Non con gente che si rincorre per quaranta minuti, perché in quel caso non è la fine di Mentalist, ma di Wile Coyote
Capito, Beep Beep Heller?
Il problema sostanziale sta nel fatto che The Mentalist, serie tutto sommato mediocre, poteva osare una soluzione ricercata, e regalare (che ne so) un trittico di puntate finali correlate, capaci di offrire al pubblico qualcosa da ricordare... e invece. 
In sostanza accade quanto segue: dopo anni e anni e anni (e anni) di indagini, Patrick restringe la lista dei sospetti che potrebbero essere John il Rosso a sette nomi. Tutti e sette sono un po' loschi e misteriosi, e ciascuno di loro ha una fobia particolare: c'è quello che soffre di vertigini, quello che ha paura dei ragni, quello che teme gli uccelli (ah ah ah ah ah). Nel corso della puntata precedente, uno dei sospetti,  Bertram, mentre si trova in fuga dà appuntamento a Jane per chiarimenti finali. Jane parte per raggiungere il luogo d'incontro, incidente, FBI che blocca tutto. Jane riesce a fuggire grazie ai colleghi del CBI. Altro giro, altra corsa. Appuntamento. Bertram non è John il Rosso. Schiatta. Entra McAllister (quello che aveva paura degli uccelli) (ah ah ah ah ah ah). È LUI John il Rosso. Minaccia Jane con una pistola, ma (udite udite) LO LASCIA PARLARE COME UN PIRLA PER UN PO'. Perché se sei un Villain che si rispetti, in condizione di manifesta superiorità sul tuo nemico, allora devi essere un po' minchione e consentire che quell'altro ti metta con le spalle al muro. Devi proprio, è nel contratto di ogni Villain Minchione che si rispetti.
Jane ribalta la situazione mettendo in mano a John mollica di pane e tirandogli addosso un piccione, che aveva sotto la giacca. Da quando era sotto la giacca? Dove l'ha preso? Quindi sapeva già tutto? Quando ha capito che Red John era McAllister?  
Lo sceneggiatore da Lei cercato non è al momento raggiungibile, la invitiamo a riprovare più tardi.
Jane prende una pistola nascosta in loco (vedi sopra per le domande da porsi) e spara a McAllister-John il Rosso. John, ferito, fugge grazie all'intervento di una complice. Patrick e Minchione si rincorrono per un po'. Raggiungono le tombe di moglie e figlia di Jane. John ammette di sentirsi in colpa per quel che ha fatto e di aver paura. Jane lo strangola, poi se ne va. 
Fine.
Partecipazione zero.

Non c'è un crescendo di tensione, non c'è un personaggio oscuro con cui confrontarsi, ci sono tizi che si rincorrono e morta lì.
Le due figure (nel narrato di The Mentalist) sono profondamente collegate, sono l'una il rovescio della medaglia dell'altra. Nel momento in cui si confrontano, ci si attende che non sia soltanto una sparatoria a costituire la dialettica tra di loro, ma un vedere riflessi l'uno nell'altro aspetti di sé. Jane è un po' John il Rosso, e John il Rosso è un po' Jane; tale mescolanza di carattere non ha spazio nell'episodio, e Heller preferisce un canonico bianco e nero a scale di grigi più problematiche. Alla fine a me non me ne fregava una ceppa di nessuno; né del deludente John, né della scelta di Jane di agire da solo per la propria vendetta, né di tutti quegli altri comprimari, privi di lavoro per la chiusura del CBI e chirurgicamente rimossi dalla sceneggiatura. 
Una grande tristezza. 
Immediato viene da fare il confronto con la serie BBC Sherlock, reinterpretazione in chiave moderna delle avventure di Holmes e Watson. Il finale della stagione due, con il duello tra Sherlock e Moriarty, è roba da cardiopalma e lacrime. Non si tratta soltanto di struttura narrativa, ma di sceneggiatura, costruzione delle scene, montaggio, colonna sonora, interpretazione degli attori... Quella è partecipazione, quella è tensione, quello è un finale.
Io capisco la necessità produttiva del Cut to the chase, ma nel lavoro di Bruno ci sono troppi chase e troppo poco altro da tagliare. 
E poi, lasciatemi dire che 'sto tizio che dovrebbe essere John il Rosso è uno sfigato. Criminal Mastermind 'sto qua?

John il Rosso, prima di essere colpito da un piccione.


SPOILER
Vaffanculo, Bruno Heller. 

Non so come e quando The Mentalist finirà (perché la serie prevede ancora alcune puntate), ma me ne fotto. Quel che mi turba è che intendono affidare a Bruno una serie intitolata Gotham, ambientata nell'universo DC e incentrata sulle vicissitudini di un giovane Jim Gordon e la pletora di cattivi che diverranno avversari dell'Uomo Ratto Volante
Una roba da far tremare i polsi. 

Riuscirà Heller a riprendersi dopo 'sta delusione mostruosa di John il Rosso? Stay tuned per saperne di più!

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